Grazie a Punto Informatico ho scoperto l'ennesimo articolo pubblicato sul Corriere della Sera scritto, come al solito, tanto per riempire inutilmente una pagina.
L'articolo vorrebbe trattare di sicurezza informatica, sfortunatamente l'autore sembra non avere le idee molto chiare riguardo tale argomento. Niente paura: basta un po' di catastrofismo, un pizzico di sensazionalismo e cospargere abbondantemente con terminologie informatiche... et voilà, il pezzo è servito e pronto per la pubblicazione.
Mi rattrista constatare che questo tipo di giornalismo, approssimativo, impreciso, alla ricerca dello scoop e privo di serietà, esiste non solo per quanto riguarda gli articoli di informatica, ma anche per la politica, la cultura, le scienze ecc.
Così mi sorge spontanea una domanda: come è possibile permettere a così tanti giornalisti privi di adeguate competenze, di scrivere nei giornali e nelle riviste? Forse perché in realtà tale situazione è adeguata al livello culturale di molti lettori?
Nel frattempo, il Corriere della Sera, assieme a molte altre testate giornalistiche, dovrebbe decisamente pensare di assumere gente più preparata, o perlomeno di cambiare il titolo della sezione "scienze e tecnologie" in "l'angolo dello humor".
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