Sabayon ed Ubuntu sono due distribuzioni Linux piuttosto recenti ed entrambe hanno riscosso un notevole successo. La prima è derivata da Gentoo, mentre la seconda da Debian: già da qui si può capire come siano differenti tra di loro, inoltre non bisogna dimenticare che Sabayon è un progetto completamente aperto non a scopo di lucro, mentre invece Ubuntu è di fatto quasi un prodotto commerciale.
In ogni caso, con Ubuntu 11.10 e Sabayon 7 abbiamo sul campo le ultimissime versioni di applicativi e tecnologie che ruotano attorno all'ecosistema Linux. Bisogna ammettere che sono entrambe affascinanti ed in alcuni casi anche innovative o comunque portano avanti scelte coraggiose.
Sabayon, ad esempio, è una distribuzione che fornisce un sistema ultra-ottimizzato per diversi ambiti, sia desktop che server (compresi gli ambienti di virtualizzazione Open Source disponibili per Linux). Comprende numerose patch sia per il sistema operativo che per le applicazioni installate ed in sostanza mette insieme i vantaggi e la flessibilità di Gentoo con la praticità dei pacchetti precompilati. Per alcuni aspetti mi ricorda un po' distribuzioni come la vecchia Mandrake o OpenSuse che, con l'installazione di default, forniscono una enormità di software pronti all'uso (e che mai si useranno).
Mi piace molto l'idea delle ottimizzazioni spinte per il Kernel ed in genere dei vari programmi, però una ISO da 2Gb per l'installazione è un po' troppo per me: preferisco installare i pacchetti base e successivamente solo i software che mi interessano. Considerazioni personali a parte, dopo una rapida occhiata sia alla versione con Gnome che a quella con KDE, Sabayon 7 si conferma anche questa volta come una distribuzione pronta all'uso veramente ben fatta.
Infine, sempre a proposito di Sabayon, sottolineo la presenza del Fusion Kernel. In pratica al Kernel Linux sono state applicate una serie di patch come BFS (Brain Fuck Scheduler del grande Con Kolivas), il supporto a Reiser-4 e Btrfs, driver vari ecc.
Mentre sto scrivendo di Sabayon, l'update di Ubuntu dalla versione 11.04 a 11.10 sta procedendo senza intoppi in una partizione del mio notebook. Nel frattempo, finché l'upgrade non termina, sto leggendo alcuni siti e blog che parlano proprio della nuova versione di Ubuntu. Molto carina la tabella di confronto tra Ubuntu e Windows 7 che si trova nel sito ufficiale:
Ok, non è la prima volta (e non sarà nemmeno l'ultima) che si sottolinea come una qualunque distribuzione Linux appena installata offra più strumenti rispetto a MS Windows. Questo confronto fa sempre riflettere su come, però, il successo di un prodotto non dipende solamente dalla qualità del prodotto stesso ma anche dalla presenza o meno di un valore aggiuntivo come ad esempio la disponibilità di software e driver, come appunto nel confronto Linux VS Windows in ambiente desktop, oppure la disponibilità di strumenti per lo sviluppo (piattaforme web o mobili) o semplicemente a causa di un fattore di tendenza/moda... qualcuno ha detto Apple?
Proprio in queste ore sta facendo il giro del mondo il post pubblicato (per sbaglio?) da un certo Steve Yegge dove appare un paragone tra Amazon, Google e Facebook stanno gestendo (più o meno bene) lo sviluppo di una piattaforma con API e strumenti che possono essere usati con facilità dagli sviluppatori esterni.
Ma torniamo ad Ubuntu 11.10.
A parte gli aggiornamenti di routine dei vari applicativi, troviamo un notevole miglioramento in Unity, l'interfaccia utente proposta di default già da Ubuntu 11.04 che tanto ha fatto discutere. Tra i tanti piccoli dettagli, ho apprezzato molto l'integrazione di Thunderbird (che ora è il client di posta di default) in Unity che ora mostra il contatore di nuove email ricevute:
Infine Ubuntu 11.10 ha anche molti aggiornamenti lato server e cloud, tecnologia che va sempre più di moda, con nuovi strumenti per semplificare la gestione e lo sviluppo ed il deploy.
Finché stavo scrivendo queste righe l'aggiornamento di Ubuntu si è interrotto: i server sono sovraccarichi, probabilmente troppe persone stanno cercando di aggiornare Ubuntu con il risultato che la velocità di download è sotto i limiti accettabili. Non mi resta che rimandare le prime impressioni su Ubuntu 11.10 al prossimo articolo.
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